Il Madagascar e’ un luogo inospitale per l’uomo, che qui non si e’ evoluto, ma e’arrivato con mezzi propri circa 600 anni fa.
Quest’isola appartiene alle piante, agli animali, alla natura; temperatura e umidita’ da secoli rappresentano una “magia” che ha ricoperto l’arido suolo vulcanico in un gigantesco tappeto di foresta pluviale, all’interno della quale si sono sviluppati specie animali e vegetali uniche in tutto il pianeta.Gli esseri umani ,con fatica, hanno strappato alla natura i luoghi piu’ accessibili; uno di questi e’ la splendida Baia di Diego Suarez posta nell’estremo nord dell’isola.
Dal mare il paese di Diego Suarez , localmene chiamato Antsiranana, appare come un gruppo di case bianche sparpagliate su di una collinetta boscosa e verde alta poche decine di metri rispetto al livello del mare. Camminando per le strade l’agglomerato si rivela un piccolo paese con addosso i segni fatiscenti del vecchio colonialismo; i francesi qui hann mantenuto la presenza dal 1890 fino al 1960.Le persone sono povere nel portafoglio e ricche nell’animo;si salutano rumorosamente e sono sempre sorridenti, la faccie creole indicano un mix di civilta’; kenyoti, malesiani, francesi che in sei secoli si sono fusi creando i malgasci.La cittadina e’ scassata e presenta numerosi edifici in abbandono, molto colorata con un rete di trasporto urbano composta solo da vecchie Piaggio Ape versione taxi e da antiche e “lussuose” Reanult4.
Ho avuto il piacere d scorrazzare in lungo e in largo per la Baia fino al paese di Ramena a bordo di una moto presa a noleggio; vento in faccia immerso nella natura lussureggiante che dalle colline arriva fino ai bordi della spiaggia,
…Tratto dal diario….
Direzione Ramena, procedo veloce evitando i crateri presenti sull’asfalto…gli Zebu’ pascolano tranquilli sul ciglio butando occhiate bovine verso di me e il mio mezzo a due ruote; l’aria e’ umida e le nubi alte creano una luce grigio blu spettacolare.Ramena profuma di pesce e di brace di eucalipto, dai numerosi ristorantini si alzano colonne di fumo che sanno di griglia…dai tavolini all’acqua ci sono circa 10 metri e i pescatori scaricano casse di pesce direttamente dentro i locali, venditori di conchiglie e ristoratori attaccano simpaticamente bottone è molto divertente interagire con loro in una lingua piuttosto improbabile.
Sulla via del rientro a Diego Suarez è il tramonto a parlare, non trovo neanche una parola per descriverlo.
Durante la mia breve permanenza in questo paradiso non poteva mancare il trekking, volevo immergermi nel fitto della foresta pluviale, cosi mi sono diretto verso il Parco Naturale Montagna D’Ambra assieme a delle guide naturalistiche.
Le condizioni meteo erano proibitive e questo mi ha impedito di scattare le foto che volevo, comunque esperienza assolutamente interessante.
…tratto dal diario…
Mi fermo fradicio tra le piante di Palissandro; i pappagalli canticchiano nascosti nelle fronde, le cicale producono dei sibili ad una frequenza quasi fastidiosa, tra i rami vedo le ombre dei Lemuri saltare da albero ad albero….tutto intorno a me si muove, fa rumore, tutto intorno a me vive ….in questo angolo di Mondo la natura abbraccia ancora piu’ intensamente la terra, creando miracoli.
Un paese che rapisce per un amante della Natura come il sottoscritto, ma la vera sorpresa sono state le persone con i loro sorrisi.
Il viaggio continua…