Milazzo scompare due chilometri sotto la pancia dell’aereo mentre davanti a me si apre la vastità del Tirreno, in lontananza vedo le Isole Eolie ultime propaggini di Sicilia.
A volte i viaggi più belli sono quelli non pianificati, quelli che nascono all’improvviso per una serie di ragioni…..e sono stati esattamente così per me questi 18 giorni siculi; mi sono trovato all’improvviso nel cuore dell’isola per motivi lavorativi, con a disposizione un’pò di tempo libero, una fiat Panda e tanta voglia di vedere…..la permanenza è stata talmente poco pianificata che nella borsa mancava la mia fedelissima macchina fotografica ritrovandomi , quindi, costretto a fare foto con mezzi di “fortuna”, ma anche questo ha avuto i suoi aspetti positivi.
Apro il diario e rileggo gli appunti del recente passato:
“Il sole picchia verticale prossimo al mezzogiorno sul porto di Aci Trezza, la granita appena divorata ci ha rinfrescato ,ma l’afa torna ben presto ad opprimerci; c’e una quiete surreale attorno a me tutto il mondo sembra in “siesta” si vedono solo piccole imbarcazioni intente a traghettare in qualche vicina scogliera turchese turisti in cerca di refrigerio.
I faraglioni sono ancora li dove li ha lanciati Polifemo migliaia di anni fa, cercando di vendicare l’accecamento subito da Ulisse; raccolgo la fantasia immaginando l’apocalittica scena, divertito e affascinato.
Urla in dialetto mi distolgono dal mare e girandomi verso il paese noto quanto l’insieme sia pittoresco, impossibile non pensare alle scene dei Malavoglia scritte da Verga.
“Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecchia di Trezza; ce n’erano persino ad Ognina, e ad Aci Castello, tutti buona e brava gente di mare, proprio all’opposto di quel che sembrava dal nomignolo, come dev’essere. Veramente nel libro della parrocchia, si chiamavano Toscano, ma questo non voleva dir nulla, poiché da che il mondo era mondo, all’Ognina, a Trezza e ad Aci Castello, li avevano sempre conosciuti per Malavoglia, di padre in figlio, che avevano sempre avuto delle barche sull’acqua, e delle tegole al sole.”
Dalla piana di Catania il vulcano Mogibello, posto sulla sommità del Monte Etna, appare avvolto da nubi scure; il tramonto ed i suoi colori arancio sono la cornice perfetta per la montagna di fuoco.Un “colpo” impetuoso di maestrale spazza via la nube di cenere, mettendo in mostra un alta fontana di lava; rimango a bocca aperta…Dirigo immediatamente sopra Nicolosi ai limiti della colata incandescente a guardare incantato il fenomeno; mi colpisce il colore arancione intenso della roccia liquefatta, i tremolii del suolo i boati provenienti dal cratere; energia allo stato puro.
Sono passate poche ore dall’eruzione e già mi trovo a camminare su una ripida salita fatta di sabbia vulcanica nera come la pece.
Non ho una meta ben precisa, non so quanto riuscirò a salire se guardo in alto vedo ancora il vulcano sbuffare fumi; sicuramente voglio avvicinarmi il più possibile al cratere centrale.
Lo spettacolo è incantevole; le lunghe e ruvide colate di lava, la totale assenza di vegetazione, il suolo nero che contrasta con il cielo blu, la Sicilia che sembra lontanissima i crateri abbelliti da pietre minerali di tutti i colori.
Alla Torre del Filosofo a quota 3000mt vengo bloccato dalle guide del parco, le esalazioni gassose impediscono di continuare, l’odore di zolfo provenente dal cratere di Sud-est distante poche centinaia di metri è forte; sono costretto a rinunciare alla vetta.
Siracusa; la prima metropoli del mondo antico, città patrimonio dell UNESCO greci, islamici, romani e bizantini si sono avvicendati nei millenni in questo posto, l a città ha un magnetismo estetico particolare, ti porta a guardare, a scrutarne ogni singolo particolare…
Dalla collina che ospita Taormina si aprono grandi spazi ed ampie visuali; sembra la sceneggiatura di un film tanto è perfetta e suggestiva.
Le pendici dell’Etna; con la mitica “pandina” mi sono cimentato nel giro della montagna, Nicolosi, Zafferana Etnea, Linguglosssa, Randazzo, Adrano, Bronte paesi 100per100 siculi, semplicità e realtà piccole da gustare.
Lascio il passato e torno al presente, l’Isola è ormai molti km dietro le mie spalle, sono un po rammaricato di non aver avuto la reflex per rendere completa giustizia alle bellezze viste con foto adeguate, ma questa è sicuramente un ottima scusa per tornare…..Sicilia a presto!!
Ma che bel post che hai fatto sulla Sicilia!! E che belle foto! Meno male che non avevi la reflex altrimenti avresti spaccato il video, scherzoo. Comunque complimenti! E’ da tempo che avrei voluto pubblicare anch’io un giro in Sicilia ma malauguratamente il viaggio è saltato e così ho potuto parlare solo di Catania e Taormina. Se hai voglia di passare sarebbe graditisimo un tuo commento. Buonanotte Bea