Mi trovo per lavoro in Ungheria, trovo un passaggio che mi porta lungo le sponde del Lago Balato in un bellissimo pomeriggio di Settembre.
Cammino per le strade di BaltonFured per notare come la località di villeggiatura è ancora attiva e piena di gente, i colori autunnali rendono tutto più intenso.
“Il mare dell’Ungheria” è così che definiscono il Lago Balato, il vento umido porta in giro il calore del sole è un clima completamente diverso rispetto all’Ungheria continentale, sento il desiderio di conoscere e vedere purtroppo mi trovo con 48 ore a disposizione e completamente a “piedi”. Il caso non esiste e la dimostrazione sta nel fatto che per caso mi trovo davanti ad un noleggiatore di biciclette, un ragazzo super tatuato e super svogliato che ad un prezzo estremamente modico mi noleggia una pesantissima bici da uomo con ben 3 marce e un faretto a led scassato.
Compro una mappa per scoprire che lungo il lago corre una ciclabile; Via!! Mi trovo a pedalare con un sorriso a 32 denti in direzione semi-sconosciuta, il piano di massima che mi sono fatto è quello di percorrere tutta la riva Nord in poco più di 24 ore per un numero imprecisato di Km.
L’aria è tiepida, il tramonto non è lontano e mi immergo subito nei colori in direzione della penisola di Tihany.
Barche a vela…chi pesca….chi riposa….chi gioca, tranquillità!!
Mi fermo spesso a fotografare l’alternanza di colori pastello ed elettrici reati dal misto di umidità che sale ed il sole che scende; in piedi sui pedali per affrontare la salita che arriva direttamente al paese di Tihany, nell’ultima parte catturato dalla musica e dall’odore della carne alla brace. In paese c’e la festa della paprika, si balla, si canta e si mangia!!
..Non posso fermarmi quanto vorrei, il tramonto infuoca il paesaggio ed ho ancora km da fare prima di trovare un posto per passare la notte.
Percorro la ciclabile in discesa, il tramonto sembra accelerare mettendomi un po di fretta, io non riesco a staccare gli occhi dalla bellezza colorata che mi circonda…..gli ultimi raggi di sole trasformano tutto in oro prima di scomparire ad ovest dietro un treno che passa veloce.
Cala la notte quando arrivo a Balatonudvari, mi avvicino alla piccola spiaggia quasi sorpreso di quanto il tramonto sia stato rapido, non lasciandomi la possibilità di scattare qualche buona foto, adesso l’atmosfera è diventata blu intensa e non si muove una foglia anche il lago sembra riposare.
Ripongo tutto nello zaino ed è notte, giro per le vie messe a squadra del paese in cerca di un posto dove dormire, è il deserto più assoluto tutto ha un aspetto spettrale e non si sente la presenza umana. Guidato dalla piccola luce a led percorro nel buio lungo lago altri 4 Km fino al paese successivo….stessa cosa, qualche casa abbandonata rende decisamente ancora più tetra la situazione. Usando la luce del cellulare percorro altri 3 km fino a Balatonkali, trovo un campeggio aperto non mi intendo e mi dicono che non hanno da dormire, entro in un bar….lo stesso!! Comincio a pensare come passare la notte all’addiaccio quando nel cortile di una bella casa vedo l’indicazione “zimmer frei”, chiamo, suono nulla; mi faccio strada nel cortile per andare a bussare ad una finestra illuminata….dopo poco un ragazzo paonazzo mi apre e parla anche inglese, mi annuncia che ha un posto per dormire!! Oltretutto mi inviata anche in casa, dove una tavolata di gente alcolicamente arzilla mi accoglie rumorosamente e in una lingua sconosciuta. Mi trovo davanti un piatto rosso pieno di carne alla griglia i miei commensali sono divertiti dalla mia presenza ed inizialmente anche io, poi l’agitazione e il gran baccano mi cacciano, prendo il mio piatto rosso,pago, mi congedo più educatamente che posso e mi ritiro nel mio mini appartamento.
Dopo una profonda dormita, mi alzo di buon ora. Apro la porta e un gatto mi guarda assonnato, l’aria è fresca e il cielo limpido inforco la bici e riparto sulla ciclabile.
Il paesaggio è cambiato, adesso più curato e boscoso il sole batte forte e sulla ciclovia trovo altre persone con cui scambio saluti con gesti universali; sontuose case di vacanza, moli, odore di acqua e di campagna, barchette paesi impronunziabili come: Balatonszepezd, Ruvfulop….i chilometri scorrono veloci e poco prima del mezzogiorno sono a Badacsony, paese grande e vivo, inoltre, c’e la festa del paese che celebra la vendemmia. Entro in un bar per il primo caffè della giornata, mentre lo bevo delle giovani ragazze mi sfottono mentre tracannano cicchetti di Jeager master.
Passa la banda, passano i figuranti tra i colpi di cannone la gente scatta foto a raffica e si aggira per il mercatino disposto lungo il molo, passeggio assaggiando tutto lo “street food” possibile immaginabile, molti banchi vendono il vino locale.
Questa area del Lago si presta molto per la viticoltura, oltre al clima mite il terreno basaltico di origine vulcanica rende molto fertili i pendii ripidi degli ex-vulcani; affaticato come non mai mi perdo per diverse ore tra vigneti, vendemmie, stradine e paesini, la gente è cordiale e dalle case arrivano ,in alternanza, ottimi odori di cibo e mosto.
Senza neanche accorgermi sono le 3 del pomeriggio, con la poca forza nelle gambe residua torno in paese , alla festa, per concedermi una delle specialità locali: un pesce intero fritto accompagnato da sottaceti, dopo il necessario pranzo mi insinuo tra il baccano festoso dell’evento assaggiando vino locale ascoltando musica locale accompagnata da balli in costume.Scrivo tutto nel mio diario e termino giusto prima che il trenino per Balatonfured arrivi, carico la bicicletta nell’apposito scompartimento e mi metto in piedi con la testa fuori del finestrino riguardando gli stessi paesaggi come in un rewind di queste 30 ore
Sono partito per la voglia di partire, con la prima bicicletta che ho trovato, senza piani con poca cognizione geografica e senza parlare una parola della lingua locale; mi rimarranno questi posti, i profumi e i colori autunnali che hanno riempito le mie pupille, mi rimarrà il senso di nulla percepito pedalando al buio, mi rimarrà la sensazione di libertà che ho provato dando il via al mio istinto.
questo post mi piace un sacco 🙂
Grazie 1000!!