Piedi nel bianco, testa nel blu

Da lontano le montagne appaiono minacciose, difficili e pericolose…..le forme spigolose e le verticalità’ emanano tutta la fatica e il coraggio che un individuo necessita per poterle vivere.
Eppure hanno un richiamo magnetico, un suono impercettibile ed efficace come il canto si una sirena; alcuni in montagna ricercano i propri limiti o la voglia di misurasi con qualcosa di grande, per molti e’ semplicemente  stare nel silenzio e godersi posti e panorami che in pochi hanno visto…..occasione per riflettere sulla potenza ,a volte inspiegabile, della Natura; fiocchi di neve che plasmano la roccia, vento che sposta tonnellate di neve, giganteschi lastroni di ghiaccio appesi contro ogni forma di gravita’…..apprezzare le relatività’ dei pochi ed intensi colori d’alta quota.

E’ mattina, le palpebre si alzano.
Un raggio di sole oggi è stato più veloce della sveglia. Gli occhi si abituano alla luce, le pupille come prima cosa assaporano un cielo blu. Un blu che si poggia su creste irregolari ed aguzze, le cui estremità sono pennellate di bianco candido: un quadro? No. Solamente una finestra sul mondo esterno. Poche ore dopo guardo il mondo esattamente dalla parte opposta. L’aria limpida e fresca inebria i polmoni, le orecchie gustano il silenzio ovattato dell’alta montagna. Gli occhi diventano ali: si fiondano a valle in picchiata da 2000 metri, giù! Ritornano velocemente indietro. I piedi nel bianco, la testa nel blu. Ancora blu. Un surreale blu pastello, troneggia su scenari incantati e trasmette calore.. E’ vita.

 

 

 

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